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I significati della mutualità, a cura di Stefano Maggi, Milano, Franco Angeli, 2021
ISBN 978-88-917-7992-2
La mutualità ha avuto nella storia una grande importanza, perché le società di mutuo soccorso hanno rappresentato in molti paesi del mondo un elemento fondamentale per arrivare ai moderni e complessi sistemi di welfare.
Dopo l'avvio della rivoluzione industriale, nel XIX secolo, operai, artigiani, impiegati si associarono e crearono una sorta di salvadanaio comune, in cui versare una "moneta", cioè una quota associativa, insieme ad altri abitanti di un paese o ai colleghi di lavoro, in modo da avere un soccorso in caso di bisogno, per malattia, infortunio, decesso e molto altro ancora.
Si trattava di un inizio delle "assicurazioni sociali", con il principio di autoorganizzazione (in inglese self-help), un settore che sarebbe poi stato ripreso dallo Stato e da imprese private, e avrebbe avuto una crescita enorme nel corso del Novecento.
Il mutuo soccorso ha vissuto tante stagioni, con un continuo processo di adattamento ai tempi. Oggi è ancora vivo e vegeto, anzi è tornato di attualità tra fine XX secolo e inizio XXI, trovando una nuova vitalità nel settore della sanità integrativa e, più di recente, nel cosiddetto welfare aziendale. Ma anche in altri campi si registra attualmente una sorta di rigenerazione dei principi mutualistici, che trovano applicazione in settori innovativi, dalla bilateralità alla share economy.
I saggi contenuti in questo libro, frutto della ricerca di studiosi di diverse università e discipline, analizzano vari temi del mutuo soccorso, considerato come strumento per un sistema di protezione sociale inclusivo e solidale.
Dalla lettura emerge in tutta la sua forza l'importanza presente e futura della mutualità, la quale nasce dalla tradizionale volontà di stare insieme per fare fronte ai problemi che, da soli, sarebbe difficile risolvere.
Saggi di: Vera Zamagni, Stefano Maggi, Guido Bonfante, Mario Giaccone, Luca Nogler, Orlando De Gregorio - Federico Razetti - Franca Maino.
E-book Open Access scaricabile liberamente da FrancoAngeli Open Access>
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Stefano Maggi, Mutuo soccorso Cesare Pozzo. 140 anni di solidarietà (1877-2017), Bologna, Il Mulino, 2017ISBN 978-88-15-27096-2
La Società nazionale di mutuo soccorso Cesare Pozzo (ex Mutua Macchinisti e Fuochisti) è emblematica non soltanto per la lunga durata del sodalizio, ma anche per la sua costante evoluzione. A differenza di molte altre società di mutuo soccorso, costituite nell'Ottocento per scopi mutualistici e finite nel Novecento a occuparsi soltanto di intrattenimento, la società dei macchinisti ha sempre seguito nel corso della storia d’Italia i bisogni dei soci, adeguandosi al passare del tempo e all'emergere di nuove necessità. Nata in epoca pre-stato sociale, dedicatasi poi all'avvio delle organizzazioni sindacali e alla tenace lotta per la sopravvivenza durante il fascismo, nel periodo d’ombra del mutualismo volontaristico – durato dalla fine della guerra agli anni ’90 – ha costituito il principale riferimento di mestiere, concentrandosi sulle prestazioni professionali, ma ampliando sempre più i suoi orizzonti. Il progressivo allargamento a nuove categorie di soci (dall'iniziale personale di macchina delle Ferrovie dello Stato ai ferrovieri, ai lavoratori dei trasporti, ai lavoratori dipendenti e infine a tutti i cittadini) ha permesso al sodalizio una crescita senza eguali in Italia. Questo volume ricostruisce i 140 anni di vita della società fondata dai macchinisti, inserendone con efficacia il cammino nella storia, nei cambiamenti e nei progressi del nostro paese
Stefano Maggi è professore ordinario di contemporanea all'Università di Siena, dove è direttore del Dipartimento di Scienze politiche e internazionali. Fra le sue pubblicazioni: «Il tormento di un’idea. Vita e opera di Cesare Pozzo 1853-1898» (Angeli, 1998). Con il Mulino ha pubblicato «Muoversi in Toscana. Ferrovie e trasporti dal Granducato alla Regione» (con A. Giovani, 2009), «Le Ferrovie» (2012), «Le prospettive del mutuo soccorso nel sistema sanitario italiano» (curato con C. De Pietro, 2015).
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Stefano Maggi, Il tormento di un’idea. Vita e opera di Cesare Pozzo. Dal sindacato al socialismo (1853-1989), Milano, Franco Angeli, 2018. Terza edizione, riveduta e ampliata.
ISBN 978-88-917-7992-2
Nella società quasi esclusivamente agricola dell’Italia ottocentesca, i ferrovieri rappresentavano la categoria forse più importante, perché numerosa, diffusa su tutto il territorio e legata all’unico servizio pubblico nazionale.
L’acquisizione di una «coscienza di classe» da parte di questi lavoratori, negli anni Ottanta e Novanta si intrecciò con la vicenda umana del macchinista Cesare Pozzo, affascinante figura di pioniere che riassumeva in sé tutto il travaglio di un’epoca ricchissima di nuovi fermenti.
Pozzo era dotato di un’impressionante capacità di lavoro, unita a uno spiccato senso pratico e a una rara lungimiranza. Ma soprattutto si caratterizzava per la vivacità intellettuale, che lo spinse ad approfondire le varie teorie politiche e sociali, dal mazzinianesimo all’anarchismo, alle idee radicali, con la finale appassionata adesione al socialismo.
La sua opera, contraddistinta da un’assoluta integrità orale, è stata sempre ricordata con rispetto e commozione dai ferrovieri, tanto che oggi porta il nome «Cesare Pozzo» la vecchia Società di mutuo soccorso dei macchinisti e fuochisti, divenuta la più grande d’Italia e aperta a tutti i cittadini.
Nella terza edizione del volume, rivista e ampliata alla luce di nuovi documenti inventariati e digitalizzati negli archivi, emerge ancora di più il suo ruolo di pioniere visionario del futuro.
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Welfare donne e giovani in Italia e in Europa nei secoli XIX-XX, a cura di Michela Minesso, Milano, FrancoAngeli, 2015
La riforma del sistema di Welfare costituisce oggi uno dei principali temi al centro della riflessione culturale e del dibattito politico internazionale. Il Welfare rappresenta, infatti, uno degli snodi fondamentali della società contemporanea, strettamente connesso, com’è, all’evoluzione del concetto stesso di cittadinanza. Il volume affronta, dunque, un argomento di grande rilievo ed attualità, proponendo un’analisi condotta con gli strumenti propri della ricerca storiografica e rivolta a ricostruire l’azione pubblica e privata in Europa nel campo delle politiche sociali tra la fine dell’Ottocento e i giorni nostri. Donne e minori costituiscono le categorie di riferimento, attraverso le quali si esaminano le logiche che hanno sotteso l’azione delle classi dirigenti nell’edificazione di un moderno Stato sociale, in relazione tanto al ruolo delle varie culture politiche, quanto alla circolazione delle esperienze nazionali nel quadro comparativo europeo.
Scritti di: T. Bocchi, R. Borrello, R. Bufano, G. Demarchi, F. Di Sarcina, B. Fiorai, S. Maggi, M. Minesso, J.L. Pan-Montojo, M. Paniga, P. Passaniti, C. Rollet, W. Rudloff, G. Silei, F. Taricone, L. Tomassini.
Michela Minesso è docente di Storia contemporanea all’Università degli Studi di Milano. Visiting Professor negli Stati Uniti, si occupa di Storia del fascismo e di Storia del Welfare e delle Istituzioni in una prospettiva comparata. Tra le pubblicazioni più recenti: Welfare e minori. L’Italia nel contesto europeo del Novecento (Milano 2011) e Giuseppe Belluzzo. Tecnico e politico nella storia d’Italia 1876-1952 (Milano 2012).
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Il sindacato in ferrovia. Dal fascismo alle federazioni dei trasporti (1922-1980), a cura di Stefano Maggi e Federico Paolini, Venezia, Marsilio - Società nazionale di mutuo soccorso Cesare Pozzo, 2000
Il servizio in ferrovia era in assoluto il più complesso nel mondo del lavoro, raggruppando una miriade di qualifiche – oltre 150 fino al «riassetto» del 1970 – estremamente diversificate per professionalità, livello di istruzione, ammontare delle retribuzioni, qualità della vita. Ciò nonostante, i ferrovieri si sono sempre ritenuti una «grande famiglia», condividendo compatti le battaglie per l’emancipazione operaia, per il miglioramento delle condizioni lavorative, per la riforma dell’azienda. I dirigenti sindacali hanno comunque dovuto svolgere una costante opera di mediazione tra le scelte generali e le spinte rivendicative provenienti dai singoli mestieri, utilizzando l’ideologia come elemento aggregante per vincere un latente «corporativismo».
Fin dagli ultimi anni dell’Ottocento, i ferrovieri hanno rappresentato una delle categorie più politicizzate, sebbene tale connotazione non abbia mai portato le loro organizzazioni a dipendere dai partiti, ma abbia al contrario significato la continua ricerca di un’azione indipendente.
Nei saggi contenuti all’interno del volume vengono ricostruite, in successione cronologica, le vicende sindacali in ferrovia, passando attraverso avvenimenti cruciali come la repressione fascista, la Resistenza e la rapida ricostituzione del sindacato negli anni ’40, la politica ostile ai lavoratori dei governi centristi e la conquista dello stato giuridico negli anni ’50, la nascita del sindacalismo autonomo e il rinnovamento organizzativo negli anni ’60, il cammino verso la costruzione di federazioni tra i lavoratori dei trasporti negli anni ’70, con il tentativo di superare i tradizionali sindacati di categoria.
Contributi di: Mario Fratesi, Stefano Maggi, Federico Paolini, Massimo Taborri, Giovanni Valentinuzzi.